60 tecnici e stakeholders si sono dati appuntamento a Firenze per discutere il ruolo delle tecnologie ed in particolare il ruolo del sistema di controllo delle flotte (AVM) nella produzione e controllo del Trasporto Pubblico Locale. In particolare si è discusso molto, come del resto programmato, dei fabbisogni di certificazione dei dati al fine della consuntivazione del servizio e della gestione del contratto di servizio (sul sito trovate tutte le eccellenti presentazioni che vi possono permettere, se avete voglia, di approfondire ed entrare nel merito).

Qui voglio sottolineare cosa, a mio modesto parere, è emerso dal workshop: un utilizzo “intelligente” delle tecnologie “intelligenti” ITS, inquadrandole all’interno di un discorso/interventi che devono per forza coinvolgere al minimo le dimensioni organizzative, operative e di formazione delle Aziende che operano sulla rete. Siamo quindi usciti dalla sbornia tecnologica dell’ultimo decennio sintetizzabile “compra tecnologia e risolvi i problemi” (dimostrata ad esempio dalla sigla AVM, che da anni è sulla bocca anche dei sindaci delle realtà metropolitane quale cura complessiva alle carenze del trasporto pubblico e alle esigenze di informazione e conoscenza della situazione da parte dei cittadini) per intraprendere un lungo viaggio fatto di impegno e riorganizzazione delle aziende rispetto all’ingresso dei sistemi ITS.

In conclusione voglio sottolineare che di fatto si è parlato e discusso di trasporto pubblico collettivo, dimenticato rispetto ad altre soluzioni di nicchia (car sharing, bike sharing, e nuovi modelli tipo uber , bla bla car,) ma che è l’unico intervento che può permettere di risolvere i problemi di mobilità urbana nelle nostre città. Non esiste smart city senza un trasporto pubblico esteso efficiente e di qualità!