Sono a Buenos Aires per chiudere due settimane di vere vacanze in Argentina, Tierra del Fuego, Patagonia e cascate di Iguazu.
Non potevo mancare Buenos Aires: città stupenda, avenidas largas, verde rilevante, paesaggio urbano misto architettura di fine ottocento, qualcosa di coloniale e sviluppo urbano modernista con alcuni quartieri nuovissimi (Puerto Madeiro) o altri in faticoso rinnovamento (Boca). Per altre informazioni relative al paesaggio ed al contesto urbano vi lascio a Wikipedia.
Vorrei invece soffermarmi sul sistema integrato di trasporto che si basa su 5 Linee di metro (el subte), ferrovia suburbana, rete di bus feeder e linee centrali, tre linee di BRT (metro bus). Un sistema affollatissimo anche nelle ore di morbida. Il metro bus e’ di fatto un corridoio protetto ben strutturato con fermate ogni 400 metri, nel quale però possono (e debbono) andare tutti i bus delle linee che passano nella zona del corridoio (gestiti da compagnie differenti sotto la regia del Buenos Aires Metropolitan Disctricto). Ci sono anche linee dedicate esclusivamente al servizio BRT (ma non vetture altrettanto specifiche) con problemi quindi di eventuali sorpassi alle fermate (sempre possibili). Alcuni fattori però stupiscono come ad esempio il solo accesso al bus tramite la porta anteriore, nonostante la validazione del titolo di viaggio avvenga sul bus, e la diffusione della smart card, con borsellino elettronico integrato, da utilizzare su tutti i mezzi di trasporto pubblico, compreso ferrovia sub urbana e metro. La stessa carta è promossa anche in altre Città argentine. Comunque, anche in questo caso, per saperne di più si può partire da Wikipedia (al quale sarebbe opportuno fornire un piccolo contributo come richiesto da anni).
In conclusione facilità di pagamento, corsie riservate, rete integrata tra feeder ed assi portanti di mobilità sono stati i motivi per i quali credo che Papa Francesco si muoveva con il TPL. Mi piacerebbe domandargli perché non lo fa a Roma ma credo di avere già la risposta.